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Speciale Fatturazione Elettronica
Fatturazione elettronica e servizi gratuiti
dell’Agenzia delle Entrate
Il portale è un’area web riservata e, quindi, accessibile ai singoli utenti mediante delle credenziali
personali, al fine di garantire la sicurezza e l’inviolabilità dei dati contenuti nelle fatture: è pertanto
necessario che l’utente abbia preventivamente acquisito le credenziali SPID ("Sistema Pubblico dell'Identità
Digitale") oppure sia in possesso di una Carta Nazionale dei Servizi (CNS) oppure abbia acquisito le
credenziali Fisconline/Entratel rilasciate dall’Agenzia delle entrate.
Per predisporre le fatture elettroniche sono disponibili 3 strumenti:
1 una procedura web, che oltre a predisporre consente anche di trasmettere le fatture elettroniche; per
utilizzare questa procedura occorre accedere al portale "Fatture e Corrispettivi"
2 un software per PC fisso disponibile, con la sua guida, ; tale procedura consente solo di
predisporre e salvare i file delle fatture elettroniche;
3 un’App denominata “Fatturae” disponibile negli store IOS o Android; questa procedura consente anche di
trasmettere le fatture elettroniche.
STRUMENTI
Le fatture elettroniche vanno sempre inviate ai propri clienti attraverso il SdI (Sistema di Interscambio),
altrimenti sono considerate non emesse.
Poiché il SdI opera come un “postino”, è necessario che - nel compilare i dati del cliente si inserisca in fattura
l’indirizzo telematico comunicato dal cliente (che può essere un “Codice Destinatario” alfanumerico di 7
cifre oppure un indirizzo PEC), altrimenti il “postino” non saprebbe dove recapitare la fattura.
a)si può utilizzare un servizio online presente nel portale “Fatture e Corrispettivi” che consente l’upload del file
XML preventivamente predisposto e salvato sul proprio PC
b)si può utilizzare la procedura web ovvero l’App Fattur gratuitamente dall’Agenzia delle Entrate
c)si può utilizzare una PEC (Posta Elettronica Certificata), inviando il file della fattura come allegato del
messaggio di PEC all’indirizzo “sdi01@pec.fatturapa.it”
d)si può utilizzare un canale telematico (FTP o Web Service) preventivamente attivato con il SdI.
Si ribadisce che per inviare correttamente una fattura elettronica è indispensabile che al suo interno sia
riportato l’indirizzo telematico che il cliente ha comunicato al fornitore. Tale indirizzo potrà solo essere:
•
un indirizzo PEC, in tal caso occorrerà compilare il campo della fattura “Codice Destinatario” con il
valore “0000000” (sette volte zero) e il campo “PEC Destinatario” con l’indirizzo PEC comunicato dal
cliente
•
un codice alfanumerico di 7 cifre, in tal caso occorrerà compilare solo il campo della fattura “Codice
Destinatario” con il codice comunicato dal cliente.
Per trasmettere al SdI il file XML della fattura elettronica ci sono diverse modalità:
ATTENZIONE
Nel caso in cui il cliente non comunichi alcun indirizzo telematico oppure è un consumatore finale
ovvero un operatore in regime di vantaggio o forfettario ovvero un piccolo agricoltore, sarà sufficiente
compilare solo il campo “Codice Destinatario” con il valore “0000000” ma il fornitore dovrà rilasciare al
suo cliente una copia su carta (o inviarla per email) della fattura inviata al SdI comunicandogli anche che
potrà consultare e scaricare l’originale della fattura elettronica nella sua area di “Consultazione > Dati
rilevanti ai fini IVA” del portale “Fatture e Corrispettivi”.
Cosa fa il Sistema di Interscambio quando riceve una fattura
Una volta che il file della fattura elettronica è stato trasmesso al SdI, quest’ultimo esegue i seguenti controlli:
•
verifica che siano presenti almeno le informazioni minime obbligatorie previste per legge
(art. 21 ovvero 21-bis del Dpr n. 633/1972), cioè – in
generale – gli estremi identificativi del fornitore e del cliente, il numero e la data della fattura, la descrizione
della natura, quantità e qualità del bene ceduto o del servizio prestato, l’imponibile, l’aliquota e l’Iva
•
verifica che i valori della partita Iva del fornitore (cedente/prestatore) e della partita Iva oppure del Codice
Fiscale del cliente (cessionario/committente) siano esistenti, cioè presenti in Anagrafe Tributaria
•
verifica che sia inserito in fattura l’indirizzo telematico dove recapitare il file, cioè che sia almeno compilato
il campo «Codice Destinatario»
•
verifica che ci sia coerenza tra i valori dell’imponibile, dell’aliquota e dell’Iva (ad esempio, se l’imponibile è
100 euro, l’aliquota è 22%, l’Iva sia di 22 euro).
ATTENZIONE
Per tutte le fatture elettroniche inviate a privati (altri operatori Iva o consumatori finali), il
SdI accetta anche file non firmati digitalmente.
Nel caso in cui, però, il file della fattura elettronica sia firmato digitalmente, il SdI esegue
controlli sulla validità del certificato di firma.
Come si riceve una fattura elettronica dal Sistema di Interscambio
Una volta ricevuta la fattura dal fornitore (o dal suo intermediario) e in caso di esito positivo dei controlli
previsti, il SdI consegna la fattura elettronica all’indirizzo telematico presente nella fattura stessa. Pertanto,
la fattura elettronica verrà recapitata alla casella PEC (Posta Elettronica Certificata) ovvero al canale
telematico (FTP o Web Service) che il cliente avrà comunicato al suo fornitore e che quest’ultimo
(o il suo intermediario) avrà correttamente riportato nella fattura.
Per essere quindi sicuri di ricevere correttamente una fattura, è indispensabile comunicare in modo chiaro e
tempestivo al fornitore non solo la propria partita Iva e i propri dati anagrafici, come accadeva con le fatture
tradizionali, ma anche l’indirizzo telematico (PEC ovvero Codice Destinatario di 7 cifre) che il fornitore
dovrà riportare nella fattura affinché il SdI sia in grado di consegnare la fattura stessa.
Per rendere più sicuro questo delicato passaggio oltre che più rapido, agevolando il fornitore nella
fase di acquisizione dei dati del cliente, tutti gli operatori titolari di partita Iva possono:
1)registrare preventivamente presso il SdI l’indirizzo telematico dove desiderano ricevere di default tutte le
loro fatture
2)generare e portare con se un codice bidimensionale (QRCode) contenente il numero di partita IVA, tutti i
dati anagrafici e l’indirizzo telematico di default comunicato preventivamente al SdI.
Come si conservano le fatture elettroniche
Per legge (art. 39 del Dpr n. 633/1972) sia chi emette che chi riceve una fattura elettronica è obbligato a
conservarla elettronicamente.
La conservazione elettronica, tuttavia, non è la semplice memorizzazione su PC del file della fattura,
bensì un processo regolamentato tecnicamente dalla legge (CAD – Codice dell’Amministrazione Digitale).
Con il processo di conservazione elettronica a norma, infatti, si avrà la garanzia – negli anni – di non perdere
mai le fatture, riuscire sempre a leggerle e, soprattutto, poter recuperare in qualsiasi momento l’originale della
fattura stessa (così come degli altri documenti informatici che si decide di portare in conservazione).
Il processo di conservazione elettronica a norma è usualmente fornito da operatori privati certificati facilmente
individuabili in internet; tuttavia, l’Agenzia delle Entrate mette gratuitamente a disposizione un servizio di
conservazione elettronica a norma per tutte le fatture emesse e ricevute elettronicamente attraverso il
Sistema di Interscambio.
Servizi gratuiti per predisporre, inviare, conservare e consultare le fatture elettroniche
Per rendere il processo di fatturazione elettronica più semplice e sfruttare al massimo i suoi vantaggi in termini
di efficientamento delle attività amministrative, l’Agenzia delle entrate ha predisposto una serie di servizi –
totalmente gratuiti per gli utenti – per predisporre, trasmettere, consultare e conservare le fatture elettroniche.
ACCESSO
AL SERVIZIO
Gli ulteriori servizi online gratuiti per gestire il processo di fatturazione elettronica e, in particolare, il servizio di
conservazione e quello di consultazione delle fatture, sono accessibili dal portale "Fatture e Corrispettivi"
Si consiglia di consultare la guida
per approfondire sulla fatturazione elettronica,
in particolare i servizi gratuiti messi a disposizione
dalla Agenzia delle Entrate .